Non nel mio cortile, o di nemby e nimby

Autori

  • Veronica Galletta

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2035-7141/14568

Parole chiave:

Porto, Cesare Bartolena, Migrazione, Zuppa di plastica, Naufragi, Sfruttamento

Abstract

Il racconto nasce dall’osservazione della città di Livorno e delle sue dinamiche, un tema che è oggetto di uno dei miei filoni di ricerca narrativa, al quale ho già dedicato alcuni reportage. In questo lavoro focalizzo l’attenzione sulle migrazioni e sul porto, incrociando i fili di diverse storie che hanno attraversato e attraversano la città. Livorno infatti nasce per statuto come città delle genti, a partire dalla Costituzione livornina, del 1593, e attorno a questa origine ha modellato la sua identità di città dell’accoglienza. Partendo da I volontari livornesi, un dipinto di Cesare Bartolena, che ritrae la partenza di volontari garibaldini dalla spiaggia di Calambrone nel 1860, il racconto si muove sulla direttrice del lungomare di Livorno, esaminando e intersecando diversi avvenimenti, naufragi, aneddoti, navi bloccate in porto, piccoli incidenti, isole di plastica, fusti tossici, fino a tornare sulla spiaggia di Calambrone, con un recente episodio di cronaca nera, in un rovesciamento deformato del dipinto analizzato in apertura.

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Pubblicato

2022-03-16

Come citare

Galletta, Veronica. 2021. «Non Nel Mio Cortile, O Di Nemby E Nimby». Scritture Migranti, n. 15 (gennaio). Bologna, Italy:154-67. https://doi.org/10.6092/issn.2035-7141/14568.