Morus

Autori

  • Elena Morando

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2035-7141/13882

Abstract

Confine, confinamenti, confinati, la fine, cum, contenere la fine, l’inizio.
Dentro ogni confine c’è una fine ma c’è anche un inizio.
Si inizia dalla fine tenendola per mano, camminando passo passo lungo una linea immaginaria, ideale, convenzione tra gli uomini, a volte dolorosa. O filari di alberi le cui chiome ondeggiano come il gelso e la sua vite maritata.
Muri, reti, alberi, cose amare o dolci contengono la terra tra i confini.
A volte non c’è, il confine, non esiste e abbiamo bisogno di inventarlo per non avere troppo spazio davanti da guardare.
Ma il confine suscita sempre una riflessione: su quanto interiormente siamo pronti a valicarlo per poter ancora e ancora iniziare dopo la fine.

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Pubblicato

2021-12-27 — Aggiornato il 2022-04-21

Versioni

Come citare

Morando, Elena. 2020. «Morus». Scritture Migranti, n. 14 (gennaio). Bologna, Italy:363-65. https://doi.org/10.6092/issn.2035-7141/13882.

Fascicolo

Sezione

Scritture/Visioni